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L’alterità è una benedizione solo se non sei alterità
L’lterità è una benedizione solo se non sei alterità? Come si deve intendere questo? Non è una sciocchezza? E chi l’ha detto?
Stop, prima che escano domande di più. Inizio a rispondere a queste domande e parto dall’ultima.
Chi ha detto questo? Molto facile, una persona normale che ha visto un pizzico di autismo e che ha un’idea appannata sulle percezioni e sensazioni che non sono comprensibili.
Alla domanda se questa affermazione sia una sciocchezza, rispondo con un No deciso. Al perché questa affermazione non è una sciocchezza e come va intesa, ognuno può rispondersi da sé. Per fare questo c’è una guida molto semplice: osserva te stesso quando sei da solo a casa e anche quando sei con altre persone e non dimenticare di osservare anche come le altre persone reagiscono a te. Per valutare queste osservazioni prova a immaginare che cosa succederebbe se tu facessi qualcosa in mondo un po’ diverso da come l’hai fatto. Ma non incolpare te stesso. Alcune cose si possono provare in una situazione reale. Per esempio: prova a guardare negli occhi una persona per quattro secondi invece di tre secondi senza cambiare intenzione. Attento! Ci sono esperimenti che è meglio non provare perché potrebbero confondere troppo una persona. In questo vale la pena fare un altro esperimento: prima pensare e poi fare qualcosa.
Una breve storia della mia vita: Prima di avere la diagnosi – avevo 19 anni a quel tempo – ho sempre voluto essere normale, come le altre persone. Adesso, che ho la diagnosi da 4 anni, capisco che il desiderio di essere normale è anormale e non mi rende come le altre persone.
Per essere normale dovrei avere il desiderio di non essere come le altre persone, di distinguermi dal resto. Beh, mi distinguo dal resto da sempre a causa dell’autismo e di conseguenza non può essere un obiettivo.
Qualche persona, e anch’io, hanno un grande sorriso sul volto quando sentono la parola “normale”, E ci sono persone che chiedono beffardamente: “Che cosa è normale?” la risposta dovrebbe essere NIENTE lo è.
Ma se non esiste qualcosa di normale come può esistere qualcosa di anormale? E perché parliamo spesso di cose normali o cose anormali? Qualcosa diventa problematico se non è più normale.
Cosa sono la normalità e la diversità se parliamo di persone, provo a spiegarlo nei prossimi capitoli.
Come essere diversi se normale non esiste
Credo che a questo punto debba spiegare qualche principio e forse anche cambiare la mia espressione. Secondo me ci sono due normalità diverse, o meglio, due situazioni in cui si parla di normalità
La prima è facile: Chi ha mai visto una mela che vola da sola per il giardino per qualche minuto? Spero nessuno. Per dirlo brevemente, è normale che la mela cada più o meno verticale dall’ albero a terra. Lo stesso succede con gli altri frutti che non hanno un paracadute e crescono sugli alberi. In generale, una cosa è normale se succede sempre nello stesso modo e in tutto il mondo.
Più interessante è la seconda possibilità per indicare qualcosa di normale: in questo caso parliamo delle frasi come: “è normale per lui/lei” o “è normale in questa situazione” molto gravi sono frasi come: “è normale perché lo abbiamo fatto sempre in questo modo!”. Ma questa frase centra meglio la questione.
Tradotto: Quello che le persone o gruppi di persone fanno sempre nello stesso modo o le cose che succedono sempre nello stesso modo sono normali. Non è necessario che le cose normali siano anche desiderabili. Per esempio: Ci sono persone che pensano che sia normale avere denti brutti se si è vecchi. Un consiglio: prenditi cura dei tuoi denti anche se sono meglio del normale per le persone che hanno la tua stessa età. Vale lo stesso per le altre parti del corpo che normalmente danno problemi quando sei vecchia.
La giustificazione “Questo è quello che pensiamo sempre” è un segnale affidabile di una persona che non pensa alle cose che fa. Se questa condizione diventa un’abitudine è importante fare una cosa che non è normale, cioè pensare alle cose che fai e perché.
In questo modo si può dire che tutte le cose che succedono regolarmente sono normali. Ma se tutto è normale, perché ci sono cose che sono diverse o anormali? Beh, devo dare un limite a questo. Nella maggior parte dei casi tutte le cose sono normali, ma se una normalità disturba un’altra normalità la situazione cambia. È normale essere rumorosi se si fa una festa purché il vicino abbia il suo riposo a letto durante la notte – altrimenti il rumore della festa non è più normale.
Ma sei sempre un disturbo per le altre persone se vieni chiamato diverso o anormale? No, per fortuna no. Non se vieni chiamato diverso, ma se vieni chiamato “non più normale” devi pensare alle cose che fai e a come disturbi le altre persone.
Il fenomeno della normalità e diversità se parliamo delle persone non è esente da contraddizioni. Come ho descritto prima la normalità può essere un termine molto elastico per noi umani. Tante delle normalità sono scientificamente spiegabili e così accettate come normalità. Ma che cosa è normale se è normale essere diverso? E come si può essere diversi dagli altri se ognuno è diverso? Questo desiderio, di essere normale, è un’illusione? E la lotta per essere normale è solo una fantasia? No, non è una fantasia: se guardi da vicino c’è una struttura di base per il comportamento di tutte le persone – proprio tutte le persone, se non guardi da molto vicino. Un esempio: se sei gentile e educato con un’altra persona andrai d’accordo con lei per un lungo periodo di tempo. Funziona per tutte le persone di questo mondo. Ma ci sono differenze tra le regioni. Oops, come succede questo? È necessario cambiare questa frase se si va in un altro luogo? No, ma “essere gentile e educato” è definito in modo diverso da luogo a luogo. La stessa cosa che in un paese è una cortesia può causare problemi in un altro paese. Le persone di una società si comportano secondo una struttura solida, senza aver definito la struttura di base da sé. Questa struttura include ancora più punti.
Abbiamo parlato delle persone normali, della folla che si comporta più o meno allo stesso modo e che vorrebbe essere diverso dagli altri. A questo punto vorrei cambiare “persone normali” a “la massa delle persone” per diversi motivi. Un motivo: penso che sia più appropriato sulla base di quello che ho descritto prima. Un’altra causa: ogni persona pensa di essere normale e quelli che non lo pensano non sono considerati molto sani. Alle fine è quasi chiaro perché è possibile essere diverso: perché questa normalità diventa estensibile e interpretabile in modi diversi.
Su questa base è ben spiegabile come funziona l’essere diverso e anormale e perché esiste.
Questa struttura di base che ha la massa delle persone, e a cui le persone della massa aderiscono nel comportamento, è sconosciuto o incomprensibile per le persone anormali per qualsiasi motivo. Insomma, persone che sono diverse non possono vivere secondo questa struttura di base come fa la massa delle persone.
Ci sono tante cause per non essere in grado di attenersi alla struttura di base. Per esempio: nell’autismo è la percezione diversa. Altre persone sono impedite a farlo per le loro prestazioni fisiche e mentali. Ancora, altre persone hanno problemi di salute mentale e altre non hanno la possibilità di imparare la struttura di base perché mancano paragoni o modelli di comportamento.
Ma per ogni persona diversa c’è una spiegazione al suo essere diversa e al perché questa persona non appartiene alla massa delle persone.
Per rispondere alla domanda “come si può essere diversi se non esiste il normale?” si deve contraddire l’affermazione che “non esiste il normale” e avere una definizione di normale. Spero di aver dato una definizione abbastanza buona precedentemente in questo testo. Questo si traduce quasi in che cosa vuole dire “essere diversi”. Così, chi aderisce alla struttura di base è normale, e chi non aderisce alla struttura di base non è normale, è diverso e non è parte della massa delle persone. Ci sono tante cause per non aderire alla struttura die base, per esempio: non è possibile o non si vuole farlo.
Ma non si deve mai dimenticare che anche le cose che sono le più normali della Normalità non sempre sono desiderabili, e in questi casi è ok essere diverso. Questo è importante nelle situazioni che succedono a causa della sbadataggine altrui o se la situazione causa più danno che beneficio.
Non è possibile vivere senza normalità perché la normalità ci aiuta a far fronte alla vita di tutti i giorni. In assenza di normalità non c’è nessuna situazione senza stupidita, pure se c’è stupidità in troppe situazioni nonostante la normalità.